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Architetture Invisibili: Spazi dell’Anima e della Città

Eventi
Locandina

Dal 27 settembre all’8 ottobre 2025
Opening: 27 settembre 2025 alle ore 16 
Sede espositiva: Palazzo Pisani Revedin, Centro Culturale Futures Arts Gallery, Calle San Paternian – San Marco 4013/A 30124 Venezia
Orario mostra: tutti i giorni eccetto il lunedì dalle ore 10.30 alle ore 13.30 e dalle ore 14.30 alle ore 18.30
Cura e direzione artistica: Loredana Trestin
Assistente curatore: Maria Cristina Bianchi
Responsabile organizzazione: Valentina Maggiolo
Segnalatori d’arte: Federica Angelucci, Ludovica Dagna, Marta Zugarelli
Art direction e web: Anna Maria Ferrari, ARTEMISIAONLINE.EU
Social media manager: Anna Poddine

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Partecipano gli artisti:
Alex of Artexinia, Alz, Art by Suza, Lorena Barros, Cafi Rod Art, Chantreverb, Manuel Condriac, Barbara Corbucci, Cristina Cornaglia, Deux Meus, Sumati Dhabalia, Elso, Barsheen Faiek, Nicola GEORGIANA, Salma Hussein, Jia Man, Christine Klenovec Fotografie, Julia Kohane, Lamine artworks, Ramón Lapayese, Elena Maidoni, Anamarija  Matić, Myrte, Sandra Nilsson, Alex  Pauwels, Aina Putnina, The shapeless motion, Laurent Vossot, Wei Wei, David Whitfield, Jimmy Yuen

“Noi siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni” scriveva Shakespeare, eppure siamo anche fatti di mattoni, ponti, fondamenta. L’architettura non è solo costruzione di edifici, ma un sistema di relazioni, un tessuto di equilibri e contraddizioni, un paesaggio interiore che modella il mondo tanto quanto il mondo modella noi.
A Venezia, città sospesa tra acqua e cielo, la storia è scritta nella pietra e nelle assenze, nelle fondamenta visibili e in quelle sommerse. Qui ogni spazio è una narrazione, un’architettura che trascende la materia e si fa simbolo, proprio come accade dentro di noi e nelle società che abitiamo.
Le città non sono fatte solo di pietre ma di relazioni, di desideri e di timori. Ogni struttura architettonica è un organismo vivo, che respira e si trasforma attraverso il tempo e l’interazione umana. Ogni individuo, a sua volta, è un costruttore di mondi: “L’architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi sotto la luce”, scriveva Le Corbusier, ma è anche il gioco delle emozioni che plasmano il nostro modo di abitare il mondo.
La mostra invita gli artisti a esplorare l’architettura in tutte le sue declinazioni:
Architettura dello spazio: città, edifici, rovine e strutture che parlano del passato, del presente e di futuri possibili.
Architettura sociale: le connessioni tra individui, il fragile equilibrio tra comunità e isolamento, il costruire o demolire relazioni.
Architettura interiore: le strutture invisibili che ci definiscono, le geometrie della mente e dell’anima, le fondamenta dell’identità.


Gli artisti sono chiamati a riflettere sulla relazione tra visibile e invisibile, tra il tangibile e il percepito, tra ciò che costruiamo e ciò che ci costruisce. Le opere possono raccontare l’armonia o il conflitto, la stabilità o la precarietà, la memoria incisa nelle mura e quella custodita dentro di noi.
“L’arte deve creare spazi in cui sia possibile respirare”. Questa mostra è un invito a costruire e decostruire, a rivelare le architetture invisibili che modellano il nostro vivere.

Loredana Trestin

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