Ego: uno nessuno e centomila

Dall’11 luglio al 22 settembre 2025
Vernissage: Venerdì 11 luglio 2025, ore 20
Sede espositiva: Museo del Mar a Santa Pola Castillo Fortaleza, Plaza de la Glorieta, Santa Pola (Alicante), España
Orario mostra: orari museo
Curatrice: Loredana Trestin
Direzione artistica: Valeriano Venneri
Assistente curatore: Maria Cristina Bianchi
Responsabile organizzazione: Valentina Maggiolo
Segnalatori d’arte: Ludovica Dagna, Marta Zugarelli, Federica Angelucci, Giulia Lanza
Art direction e web: Anna Maria Ferrari Artemisiaonline.eu
Social media manager: Anna Poddine
In collaborazione con: Agarte – Fucina delle Arti
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Gli artisti che espongono sono:
Gina Aby, Susan Biasca Gil, Ekaterina Chorina, Judith Claire, CymaticON, Svitlana Nesterova, Duri Jung, Eunseo Ju, Geumjo Byeon, Giuseppina Irene, Groccia (GiGro), Carola Helwing, How Ysa Paints It, Huiyeon Cho, jeong Oh, Jiin Cheon, Joungeun ShinStefano L’Altrella, Ramòn Lapayese, Andrea Lecca, Joanna Levesley, Gorizio Lo Mastro, Alessio Marzola, Anna Mastrosova, Silvia Nastasa, Stefanie Neher, Nohvan, Maurizio Pittarella, Teresa Saviano, Sebin Kwon, Christine Selzer, Marju Sepp, sooweet, Soyeon Park, Katrien Vanderkelen
L’ego, nel suo senso più profondo, è un elemento imprescindibile della nostra identità. Tuttavia, quando si trasforma in un filtro dominante attraverso cui interpretiamo il mondo, l’ego rischia di renderci ciechi di fronte all’altro. Come sosteneva Pirandello, l’identità è mutevole, frammentata, in continuo dialogo con ciò che ci circonda. Nell’arte, questo dialogo può generare opere che riflettono non solo l’individualità, ma anche la collettività. È proprio nell’equilibrio tra “io” e “noi” che l’arte si fa specchio della società e strumento per comprenderla. Il vero progresso non nasce dall’affermazione esclusiva dell’io, ma dalla sua apertura verso l’altro, verso l’infinito delle possibilità umane. Nell’attualità, concetti come egocentrismo ed egoismo sono molto ricorrenti. L’individuo, considerato come animale sociale, è fondamentale nello sviluppo delle scienze e delle arti. Un approccio basato esclusivamente sull’importanza dell’io e del soggettivismo può condurre a porti pericolosi, come un individualismo esasperato e competitivo. Il concentrarsi solo su se stessi ci allontana dal concetto di dialogo e socialità, verso cui gli individui, per natura, dovrebbero tendere. L’impegno nella generosità di ascoltare e dialogare con gli altri, evitando di chiudersi in posizioni egoistiche e sterili, può arricchire anche le esperienze creative, come quelle artistiche. Mantenere la propria identità artistica riducendo, però, l’egocentrismo potrebbe generare correnti artistiche e filoni di pensiero più collaborativi e socialmente progressisti, facilitando importanti avanzamenti in ambito culturale. Ascoltare la società, senza penalizzare l’individuo ma ridimensionando le posizioni egocentriche, può riportare al centro valori come la delicatezza e la raffinatezza d’animo. Questi concetti potrebbero contrapporsi a dinamiche negative, come la violenza, la maleducazione e la mancanza di rispetto, che, purtroppo, stanno radicandosi sempre più profondamente.
Loredana Trestin
Valeriano Venneri
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